Autore: Michele Cozzolino

EGP-FIPE: “Distanziometro ha mandato in confusione le amministrazioni comunali e si è rivelato inefficace nel contrasto al gioco patologico”

“Il distanziometro ha dimostrato nel tempo la sua inefficacia nel contrasto alla diffusione dei Disturbi da Gioco d’azzardo. In compenso la sua introduzione ha mandato nel caos molte amministrazioni comunali e aperto una vera e propria caccia alle streghe. Emblematica la situazione ancora esistente a Bologna, dove una serie di appelli da parte di alcuni cittadini ha costretto il Comune ad effettuare misurazioni al limite dell’assurdo. Con il solo risultato di dipingere nuovamente le attività imprenditoriali legali, come fuorilegge”.

E’ quanto sottolineato da EGP-FIPE, l’Associazione Italiana Esercenti Giochi Pubblici, che tutela gli interessi economici, professionali e morali degli esercenti specializzati nell’offerta dei giochi pubblici e delle gaming halls, in replica ad un articolo pubblicato sul Corriere di Bologna riguardante le sale scommesse.

“Un’operazione ingiustificata – aggiunge -, che ci ha costretti a replicare con una lettera aperta al direttore del giornale, pubblicata il 2 settembre, un mese e mezzo dopo l’articolo “incriminato”. Non smetteremo di tutelare gli interessi collettivi come l’immagine delle imprese del settore, convinti dell’importanza del loro lavoro per contrastare le attività illegali e pericolose e tutelare tutti i consumatori”.


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Scommesse: 5 nuove sentenze da Perugia sull’Imposta Unica. Avv. Agnello: “Giudice tributario ha stabilito che i CTD sono esonerati dal pagamento dell’Imposta Unica dal 2016 e ha escluso sanzioni per Stanleybet”

Con 5 sentenze, depositate il 4 agosto 2023, la Corte di Giustizia Tributaria di Perugia ha accolto i ricorsi dell’avv. Daniela Agnello e dell’avv. Vittoria Varzi ritenendo fondate le eccezioni formulate in tema di presupposti normativi dell’imposizione fiscale.

L’Agenzia dei Monopoli aveva emesso nei confronti dei titolari dei centri Stanleybet gli avvisi di accertamento in materia di imposta unica sulle scommesse, per l’annualità 2017, applicando la precedente normativa che prevedeva la tassazione dell’8% sul triplo della media delle raccolte effettuate nella provincia nel periodo di imposta antecedente. E’ quanto si legge in una nota dello studio legale Agnello.

La Corte ha ritenuto erronea l’imposizione indicata dall’Agenzia e ha statuito che andava applicato il criterio di determinazione dell’imposta sui ricavi dell’attività economica, previsto dalla legge di stabilità del 2016 statuendo che “L’imposizione andava calcolata solo sui ricavi dell’attività del bookmaker, titolare dell’attività economica, con esonero del CTD”.

 

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Scommesse CTD, Giudice Tributario Perugia: “Centri Stanleybet esonerati dal versamento dell’Imposta Unica a partire dal 2016”. Cinque sentenze di annullamento degli avvisi di accertamento

Il Giudice Tributario conferma che Stanley non può pagare le imposte previste per le attività illecite e ribadisce l’esonero del CTD e la “non assoggettabilità dell’attività di Stanley ad alcun trattamento sanzionatorio tributario, proprio perché essa non partecipa alla gestione di un’attività di gioco illecita.” La Corte di Giustizia Tributaria di Perugia con 5 diverse sentenze ha accolto i ricorsi proposti dagli Avvocati Daniela Agnello e Vittoria Varzi e ha ribadito che ADM ha errato il criterio di determinazione dell’imposta unica che dev’essere calcolata sui ricavi dell’attività del bookmaker con totale esonero del CTD a partire dall’anno 2016.

Il Giudice Tributario di Perugia, ha accolto le censure della difesa -precisando che “La legge di stabilità 2016 (L. 28 dicembre 2015, n. 208) ha così di certo modificato la natura dell’imposta sulle scommesse da indiretta ad imposta diretta, applicandola di conseguenza sui ricavi dell’attività economica; il comma 945 ha stabilito che “A decorrere dal 1º gennaio 2016, alle scommesse a quota fissa, escluse le scommesse ippiche, l’imposta unica di cui al decreto legislativo 23 dicembre 1998, n. 504, si applica sulla differenza tra le somme giocate e le vincite corrisposte, nelle misure del 18 per cento, se la raccolta avviene su rete fisica, e del 22 per cento, se la raccolta avviene a distanza”.

La Corte ha annullato gli avvisi di accertamento in quanto nel caso di specie “L’imposizione… andava calcolata solo sui ricavi dell’attività del bookmaker, titolare dell’attività economica, con esonero del CTD”.

Il Giudice ha richiamato principi oramai consolidati in materia – riporta una nota degli avvocati – evidenziando che la normativa applicata dall’ufficio, dall’eminente carattere sanzionatorio, non trova applicazione nel caso di specie in quanto “Tale voluntas legis tesa a reprimere il gioco illegale, non è riconciliabile con la peculiare situazione in cui opera Stanley ed i CTD alla medesima affiliati, in quanto, come ripetutamente riconosciuto dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia [cfr. le già citate sentenze Placanica, 06.03.2007, Cause Riunite C338/04, C-359/04 e C-360/04; Costa-Cifone,16.02.2012, Cause Riunite C-72/10 e C-77/10; Laezza, 28.01.2016, Causa C-374/14], essi non svolgono per nulla attività illecita.”

La Corte Tributaria ha confermato che la Stanleybet va assoggettata al medesimo trattamento fiscale previsto per i soggetti concessionari e regolarizzati, non rientrando tra gli operatori con attività illecita.


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Giovanni Garrisi (ceo Stanleybet): “Abbiamo il diritto di pagare le tasse, cosa che già facciamo ma c’è mancanza di cultura verso il nostro operato. Parteciperemo alla prossima gara delle scommesse”

La difesa della propria rete, gli interventi dei tribunali, il pagamento delle tasse, il rapporto con ADM e la prossima gara per le scommesse sportive: sono questi alcuni degli importanti temi trattati nell’esclusiva intervista rilasciata al direttore di Agimeg Fabio Felici, da Giovanni Garrisi, ceo di Stanleybet.

– E’ di ieri la notizia di una ulteriore vittoria da parte di Stanleybet in merito ad alcuni provvedimenti presi dai tribunali regionali. In questo caso a Rovigo, dove la Corte di Giustizia Tributaria ha integralmente annullato l’avviso di accertamento emesso dall’Agenzia delle Entrate nei confronti di un CTD Stanleybet confermando l’illegittima interpretazione della normativa vigente da parte dell’Ufficio.

“Noi ci difendiamo di fronte alle ingiustizie che subiamo. Quando i funzionari commettono  errori così gravi verso uno dei nostri affiliati, noi non possiamo che agire nelle sedi competenti.

Il problema è che non c’è in Italia la cultura che il funzionario che ha sbagliato non risarcisce il danno che ha creato. Se l’Agenzia delle Entrate sbaglia è un problema di incompetenza che genera gravi danni sia finanziari che psicologici alle persone. Siamo una grande nazione, abbiamo fatto nei secoli da battistrada della cultura e della scienza. 

Questo modus operandi che mortifica i cittadini non è accettabile. Non chiediamo una punizione, ma più rispetto, equita’ e una maggiore cultura. La pubblica amministrazione si deve rendere conto che i cittadini meritano e hanno il diritto di essere rispettati. Speriamo di non dover iniziare presto una battaglia di civiltà che non ha nulla a che vedere con le scommesse”.


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