“Il distanziometro ha dimostrato nel tempo la sua inefficacia nel contrasto alla diffusione dei Disturbi da Gioco d’azzardo. In compenso la sua introduzione ha mandato nel caos molte amministrazioni comunali e aperto una vera e propria caccia alle streghe. Emblematica la situazione ancora esistente a Bologna, dove una serie di appelli da parte di alcuni cittadini ha costretto il Comune ad effettuare misurazioni al limite dell’assurdo. Con il solo risultato di dipingere nuovamente le attività imprenditoriali legali, come fuorilegge”.
E’ quanto sottolineato da EGP-FIPE, l’Associazione Italiana Esercenti Giochi Pubblici, che tutela gli interessi economici, professionali e morali degli esercenti specializzati nell’offerta dei giochi pubblici e delle gaming halls, in replica ad un articolo pubblicato sul Corriere di Bologna riguardante le sale scommesse.
“Un’operazione ingiustificata – aggiunge -, che ci ha costretti a replicare con una lettera aperta al direttore del giornale, pubblicata il 2 settembre, un mese e mezzo dopo l’articolo “incriminato”. Non smetteremo di tutelare gli interessi collettivi come l’immagine delle imprese del settore, convinti dell’importanza del loro lavoro per contrastare le attività illegali e pericolose e tutelare tutti i consumatori”.
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