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Coronavirus, Il Sole 24 Ore: “Allo studio del Governo nuove restrizioni, nel mirino anche le sale giochi”

Nelle ultime ore il Premier Conte ha escluso a più riprese l’idea di un lockdown generalizzato, negando la possibilità di un blocco completo di scuole e attività produttive. Il tentativo è sfrondare ancor di più svaghi e spostamenti, con l’ipotesi di un coprifuoco nazionale e la chiusura di bar e ristoranti già dalle 18. Ma dopo le richieste sempre più pressanti arrivate dagli scienziati, dal ministro della Salute e dal Pd sembra essere fatta strada, nel governo, la necessità di un’accelerazione. Secondo quando si legge sul Sole24Ore, il tempo stringe e sono necessarie nuove limitazioni. Le ipotesi sul tavolo sono diverse e una decisione non è stata ancora presa: si va da un coprifuoco generalizzato che potrebbe essere anticipato alle 21, alla chiusura di bar e ristoranti già dalle 18 (niente aperitivo), fino al divieto di spostamento tra le regioni. Nel mirino ci sarebbero anche palestre e piscine, nonostante il protocollo aggiornato con misure ancor più rigide per evitare la chiusura. E poi le sale giochi e i centri commerciali, affollati soprattutto nel weekend. L’ala più rigorista del governo ormai non esclude più neanche un lockdown, per un tempo limitato di due o tre settimane e con una nuova massiccia iniezione di aiuti all’economia. Anche se da Palazzo Chigi negano che l’idea sia sul tavolo. lp/AGIMEG
 

DPCM: ecco il PRONTUARIO delle SANZIONI economiche ed accessorie per sale scommesse, sale bingo e sale giochi che non rispettano i nuovi orari di apertura

Con l’ultimo Dpcm, il Governo ha stabilito nuovi orari per l’apertura delle sale scommesse, sale bingo e sale slot/vlt. Questo tipo di attività è consentito dalle ore 8.00 alle ore 21.00. Un intervento che ha penalizzato molto soprattutto le sale bingo e slot. Ma cosa si rischia in caso di violazione dei suddetti orari? E’ stato pubblicato un Prontuario che riporta tutte le sanzioni, dirette e accessorie, per chi non rispetta le indicazioni previste nell’ultimo Dpcm.

Per quanto riguarda le attività di gioco pubblico, facendo riferimento all’ “Art. 1 c. 6 lett. l) D.P.C.M. del 18.10.2020”, in caso di inottemperanza all’obbligo, per le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo, di svolgimento delle attività dalle ore 8.00 alle ore 21.00, prevista una sanzione in misura ridotta di 280 euro, che salgono a 560 euro in caso di recidività. Previste anche delle sanzioni accessorie: “Per impedire la prosecuzione/reiterazione della violazione è possibile chiusura provvisoria fino a 5 giorni“.
 

Sale giochi, sale scommesse e sale bingo: l’ordinanza di chiusura della Regione Lombardia finisce al Tar che però conferma lo stop. Il 17 novembre verrà discussa l’udienza

Finisce subito di fronte al Tar l’ordinanza con cui la Regione Lombardia venerdì scorso ha imposto lo stop alle sale da gioco, agenzie di scommesse e bingo per arginare la nuova ondata di Covid-19. A impugnare il provvedimento sono state alcune sale bingo che hanno chiesto al presidente della Terza Sezione di sospendere in via cautelare il provvedimento con un decreto d’urgenza. Il Giudice tuttavia ha confermato l’ordinanza della Regione: “non sussistono i presupposti di estrema gravità ed urgenza, anche tenuto conto del prevalente interesse pubblico alla tutela della salute dei cittadini, nell’attuale situazione di emergenza sanitaria, tali da non consentire la dilazione della trattazione della domanda cautelare alla prima c.c. utile”. La richiesta di sospensiva verrà quindi discussa nuovamente – di fronte all’intero Collegio – nell’udienza in camera di consiglio che è stata fissata per il 17 novembre. Attualmente il Governatore Fontana sta lavorando su una seconda ordinanza che dovrebbe entrare in vigore domani e che prevede un coprifuoco – per tutte le attività e per tutti gli spostamenti – dalle 23 alle 5 del mattino e che resterà in vigore fino al 13 novembre. Si auspica quindi che per il giorno in cui si terrà l’udienza in camera di consiglio la Lombardia sia stata in grado di arginare la nuova ondata del virus. Il Presidente della Terza Sezione del Tar Lombardia, del resto, nel decreto richiama esplicitamente questa ipotesi e fa “salve le ulteriori determinazioni dell’Amministrazione a seguito del sopravvenuto D.P.C.M. del 18 ottobre 2020”. gr/AGIMEG
 

Indagine Agimeg: nuovo DPCM ok per le scommesse, ma previsti cali del 50% del fatturato per sale bingo e sale slot

Il nuovo DPCM varato dal Premier Conte, che consente l’apertura per sale giochi, sale scommesse e bingo nella fascia oraria 8-21, avrà un impatto limitato per le sale scommesse, mentre avrà ripercussioni ben più gravi su bingo e sale slot/vlt. E’ quanto emerge dall’indagine di Agimeg sugli operatori del settore del gioco, che sono stati ‘risparmiati’ da un secondo (potenzialmente devastante) lockdown, ma non per questo possono dirsi al sicuro, tutt’altro. Se infatti per le sale scommesse lo stop all’attività, alle ore 21, potrà risultare meno penalizzante dal punto di vista dei ricavi, visto che le sale scommesse a quell’ora sono praticamente già chiuse, non altrettanto può dirsi per le sale dedicate slot/vlt e per il bingo, che invece proprio a partire dalle ore 21 vedono crescere l’affluenza dei giocatori e il lavoro. Secondo le stime Agimeg sui dati dei principali operatori, se l’impatto del nuovo DPCM sui ricavi delle sale scommesse sarà gestibile, per le sale bingo e slot/vlt si profila un calo delle entrate del 50% o anche superiore. Percentuali che rischiano di penalizzare fortemente un comparto già duramente provato dal lockdown di primavera e uscito con le ossa rotte in termini di ricavi e occupazione. cr/AGIMEG
 

Sale giochi, sale scommesse e sale bingo, BOZZA DPCM: no alla chiusura, ma attività consentite dalle ore 8 alle ore 21. Ecco la BOZZA con tutte le misure anti contagio da Covid-19

Tra poco il premier Giuseppe Conte illustrerà il nuovo DPCM in diretta. Ecco le misure anti Covid-19 contenute nella bozza:

SALE GIOCHI, SALE SCOMMESSE E SALE BINGO

“Le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo sono consentite dalle ore 8 alle ore 21. çp si legge nella bozza del nuovo dpcm del governo con le misure anti contagio da Covid. L’apertura è consentita a condizione che le Regioni e le Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi; detti protocolli o linee guida sono adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali”.


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