Stanleybet alla rete: “Norme del decreto fiscale non possono trovare applicazione per i centri Stanleybet. Un sistema concessorio in proroga senza gara per 4 anni può essere ancora considerato legittimo?”

“1) Cosa abbiamo fatto (2019) e cosa faremo (2020); 2) Imposta unica e Corte di Giustizia; 3) Rinnovo Gratta e Vinci senza gara; 4) La legge di bilancio e le sue scelte: è la fine del sistema concessorio?”. Sono i punti della nota Stanley di fine anno inviata a tutta la rete.
“1) Cosa abbiamo fatto (2019) e cosa faremo (2020). Il 2019 è stato un anno di grande transizione e di grandi progressi. I Tribunali italiani: in sede penale continuano inesorabilmente a proclamare la disapplicazione della sanzione penale; in sede civile nella stragrande maggioranza danno ragione alla Stanley, anche nel settore delle AWP. In questo senso, si è recentemente creata giurisprudenza consolidata, ad esempio, nei tribunali di Bergamo e Lecce. Tutti i prodotti, sia online che retail sono migliorati e ulteriori miglioramenti arriveranno proprio tra Natale e Capodanno, quasi come una sorpresa. In realtà, noi non ci fermiamo mai e questa scelta è stata fatta proprio perché, in considerazione del periodo festivo e dello scarso livello di attività, è il momento ideale per provare nuove funzioni e nuovi concetti. Ma il 2020 vedrà il vero e proprio decollo di nuove opportunità e saranno colmati alcuni gap rispetto alla concorrenza, come la possibilità di connettere eventi pre-game e live nello stesso biglietto. La nostra parola d’ordine rimane sempre la stessa: colmare e divergere. Colmare le aree dove dobbiamo ammettere, senza difficoltà, di non essere i migliori e divergere nelle aree in cui possiamo essere più professionali e innovativi dei competitor. Non dovete dimenticare che furono le professionalità che sarebbero poi diventate Stanley, nel lontano 1994, ad inventare il mercato Gol/NoGol, a cui fu inizialmente dato, su idea di un giornalista inglese, il nome provvisorio di ‘Va..ffan gol’. Siamo ora pronti 26 anni dopo, come Stanley, a riconquistare la leadership tecnica assoluta del mercato europeo. E Voi potete diventare i leader del settore.
2) Imposta unica e Corte di Giustizia. Sapete già che è in arrivo una sentenza della Corte di Giustizia sul caso di un CTD di Parma che chiarirà la posizione del giudice europeo sulla materia imposta unica. Sapete bene quale è la posizione di Stanley. La legge che introduce l’imposta unica per i CTD dichiara nelle sue premesse che serve per ‘scoraggiare’ chi offre un servizio che non ha le caratteristiche del gioco ‘lecito’. Sapete altresì bene che la Corte Costituzionale e migliaia di Corti Italiane di ogni ordine e grado dicono che l’attività dei CTD e della Stanley stessa non è attività illecita. Di conseguenza: come può una legge dello stato italiano ‘scoraggiare’ i CTD Stanley, dato che non svolgono attività illecita? E per i quali Stanley già paga le imposte in altro Stato europeo? Non è il caso di dilungarsi su questo problema perché tanto la soluzione è prossima (entro i primi di febbraio probabilmente) e potrebbe provenire direttamente dalla Corte di Giustizia

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3) Rinnovo Gratta e Vinci senza gara. Non sappiamo quanti di Voi conoscono questa vicenda. Il business ‘Gratta e Vinci’ è stato per anni oggetto di Concessione diretta o indiretta a Lottomatica. Circa due anni prima della scadenza della concessione una “leggina” è passata inosservata, dando la possibilità all’Amministrazione di rinnovare la concessione senza gara. Cosa che naturalmente l’Amministrazione ha fatto. La Stanley, vista la chiara violazione delle regole dell’Unione Europea, che poi sono le stesse violazioni che gli impediscono l’ingresso nel sistema concessorio, ha impugnato il rinnovo senza gara di fronte al Tar Lazio e successivamente al Consiglio di Stato. Il supremo Giudice amministrativo Italiano ha accolto la richiesta della difesa di Stanley di rinviare la questione in Europa per l’accertamento da parte della Corte di Giustizia dell’avvenuta violazione del diritto dell’Unione. Il caso è tuttora pendente. La Cancelleria della Corte di Giustizia ha chiesto alla Stanley e alle altre parti in causa di inviare le proprie osservazioni scritte. Si va quindi verso la fissazione, probabilmente prima dell’estate 2020, di un’udienza orale presso la Corte, a Lussemburgo. Si potrebbe ottenere, anche in tale sede, una sentenza che potrebbe provocare l’annullamento della concessione a Lottomatica e la sua rimessa a gara regolare.
4) La legge di bilancio e le sue scelte: è la fine del sistema concessorio? Dobbiamo confessare che, avendo noi proposto ad ADM già da 3 anni e mezzo (la prima lettera/proposta in tal senso è del 30 giugno 2016) di pagare l’imposta unica in Italia al pari di qualsiasi Concessionario, di essere collegati al totalizzatore nazionale e di pagare oneri equivalenti agli oneri concessori, ci saremmo aspettati che questa legge di bilancio sarebbe stata la volta buona per una qualche forma di ‘emersione’ di Stanley, che avrebbe così iniziato a far parte del sistema. In tal senso, avevamo anche fatto una ben definita proposta al Ministro dell’Economia e ai suoi uffici e collaboratori istituzionali e avevamo aderito ad un incontro istituzionale. Ma l’avvicendarsi delle questioni politiche e delle nomine non ha consentito una risoluzione delle diverse questioni. Noi rimaniamo disponibili ad aderire ad un tavolo di risoluzione delle controversie e dei vari contenziosi pendenti sia prima che dopo la sentenza della Corte di Giustizia. Attendiamo fiduciosi e nella consapevolezza che il “caso Stanley” merita attenzione e non può essere trattato cumulativamente con gli altri operatori del settore. Per il resto, continueremo le battaglie nelle aule di giustizia anche contro le norme del decreto fiscale che non possono trovare applicazione per i centri Stanleybet.
Vi possiamo anticipare che il provvedimento appare troppo generico e scritto male. Vediamolo nel dettaglio con le iniziative della Stanleybet. È già in stesura un esposto alla Commissione Europea che verrà presentato da Stanley direttamente a Bruxelles. Il tema del blocco dei pagamenti bancari non dovrebbe riguardare i CTD Stanley ma solo gli operatori che non hanno titolo ad operare. Vi assicuriamo che non è immediatamente esecutivo. Qualcuno dovrà pur dire alle banche quali sono gli operatori che hanno titolo per operare. Vi possiamo dire con certezza che le modalità operative e i tempi del blocco previsto dal decreto dovranno essere recepite e regolamentate da uno o più decreti ‘interdirigenziali’ che, secondo la legge stessa, saranno emessi dal Ministro dell’economia e da ADM. Avremo tempo di intervenire anche in sede amministrativa e siamo certi che il/i firmatari di quel decreto si atterranno a regole ferree di sana prudenza, dato che è ben noto il ‘nervosismo risarcitorio’ dell’operatore Stanley. D’altra parte, si tratterà di provvedimenti della Pubblica Amministrazione, che sono quindi impugnabili al Tar prima e al Consiglio di Stato poi. Certo, ci auguriamo di non doverci rivolgere anche in questa materia alla Corte di Giustizia. Considerate e tenete presente che l’ultimo caso del genere si è verificato a metà luglio 2011 (segnalazioni da parte delle banche dei pagamenti fatti a bookmaker esteri) e il relativo decreto interdirigenziale, che disciplinava la questione, non è mai stato emanato! Ma noi di Stanley non sottovalutiamo la nuova normativa e chiariremo ad ADM e al Ministro dell’economia il nostro punto di vista sulla questione. Non fateci dire di più. Quindi in sostanza il blocco dei pagamenti è previsto dalla legge ma al momento non entra in vigore. Se la vostra banca vi dice qualche cosa, potete rispondergli che la norma al momento non può trovare attuazione.
Segnaliamo gravi errori anche nella formulazione della previsione che prevede la chiusura per l’imposta unica, ma comunque è in arrivo, come già detto, la sentenza della Corte di Giustizia. Ne riparliamo dopo la sentenza. Per quanto riguarda l’iscrizione al ‘registro’ ci sembra una misura più che doverosa e, se ci fosse inspiegabilmente negata potremo impugnare il decreto di rigetto dell’iscrizione. Vi daremo comunque alcuni consigli difensivi. Noi e il nostro ufficio legale interno di Liverpool rimaniamo a disposizione per qualunque dubbio o perplessità. Noi siamo come una molla pronta a scattare. Non consentiremo ulteriori discriminazioni e/o violazioni dei nostri/vostri diritti costituzionali ed eurounitari. In ultimo, ma con priorità d’importanza, c’è da chiedersi: ma un sistema Concessorio in proroga senza gara per 4 lunghi anni, può essere ancora considerato un sistema legittimo? Fino a ieri volevamo entrarci e quindi lo abbiamo difeso. Adesso, dopo questa ‘edificante’ legge di bilancio, si può pensare che il sistema, incluso il suo Regolatore, non siano più al passo con i tempi. Meglio prendere atto che il sistema concessorio è finito e passare ad un sistema autorizzatorio, sul modello agile e performante di altri paesi dell’Unione. Noi di Stanley ci crediamo e la consideriamo l’unica strada da percorrere in Italia”. lp/AGIMEG