Emilia Romagna. Modugno (Res Cogitans): ‘Finalmente aperto dialogo con politica su legge regionale gioco d’azzardo’

L’avvocato Francesco Modugno si dice soddisfatto dell’esito della manifestazione che ha portato oggi centinaia di operatori davanti alla sede del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna per chiedere un confronto con la politica sugli effetti della Legge regionale in materia di contrasto al gioco d’azzardo.

“Siamo soddisfatti per il fatto che il tanto auspicato dialogo con i politici della Regione Emilia Romagna sia stato avviato. Era quanto da noi auspicato”, dichiara l’avvocato Francesco Modugno, rappresentante di RES COGITA, associazione costituitasi con l’impegno di far valere i diritti di tutti i soggetti della categoria giochi, specie di coloro che operano nella Regione Emilia Romagna.

“C’è stato un incontro con i rappresentati dei gruppi consiliari al quale hanno partecipato il sottoscritto, il presidente di RES COGITANS Gennaro Vado, gli avvocati Gianmarco Giancaspro e Pasquale Castellano. Per circa un’ora abbiamo avuto la possibilità di sviscerare i punti della leggeche andrebbero migliorati e quelli che hanno come unico effetto quello di determinare una crisi del comparto. La legge di per sé irragionevole affonda la sua ratio nel contrasto alla ludopatia facendo leva sul diritto alla salute tutelato nella nostra carta costituzionale. Siamo tutti consapevoli che la ludopatia sia una patologia grave, ma il rimedio del distanziometro di fatti non costituisce una soluzione efficace. Tale limitazione non influirà assolutamente sulla patologia ma soltanto sulla filiera vanificando i nostri investimenti e sacrificando il diritto dei lavoratori quale diritto consacrato nella Costituzione Iitaliana”.

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“Sappiamo che ora tutto dipende dalla sensibilità della politica su questo tema. Si è paventata l’ipotesi di concedere una proroga di un anno, ipotesi che dvrà valutare la Giunta Regionale, in considerazione delle conseguenze legate alla chiusura dei punti scommesse per effetto del distanziometro”. “Si tratta di una disamina di natura politica e giuridica che abbiamo potuto trattare con i rappresentanti del Consiglio regionale partendo dal presupposto che gli esercenti sono i primi a voler combattere la ludopatia, e che sono i primi ai quali gli enti locali possono ricorrere per far fronte a questa patologia”.
-Jamma